1° posto triennio: Elisa Patafio

“Il Bene comune”. Patafio Elisa

Febbraio 2021, 100x70cm, pittura ad olio su tela

 

Prima della pubblicazione del contest quest’opera era solamente un ammasso di concetti sparsi dentro la mia testa senza una correlazione, non so bene come accade ma dopo l’introduzione di una tematica queste idee si legarono tra di loro rendendosi più chiare a vicenda e creando la prima scintilla dell’ispirazione: è un fenomeno misterioso ed incontrollabile, non puoi ricercarlo, è lei che sceglie quando manifestarsi ed appare solo dopo che hai vissuto una certa esperienza che ti ha dato un impatto profondo.

L’arte mi ha sempre stupito fin dall’infanzia, disegno da 10 anni e dipingo dagli albori del liceo e nonostante coltivi questa mia passione da molto tempo solo ora ho deciso di manifestarla completamente e prendere il coraggio di svelarmi ad un giudizio esterno in modo fragile. Quest’opera rappresenta un passo importante per il mio percorso perché è stata la prima volta dove ho deciso di buttarmi nella creazione scegliendo soltanto il mio istinto senza pensarci troppo, tralasciando tutte le insicurezze, perciò il risultato di questo processo non solo segue la tematica prestabilita dal contest ma è un riflesso della mia anima: c’è effettivamente un legame tra l’autore ed il quadro.

Ho scritto questo documento per mostrare al pubblico l’idea che c’è dietro alla produzione visto che devo dare una spiegazione per cui la stessa rientra tematicamente nel contesto del concorso, ma prima di leggere oltre e vedere l’arte attraverso gli occhi dell’artista vi chiederei di dargli una lettura personale, guidandovi solamente dal proprio spirito e le emozioni suscitate; credo che il senso che coglie lo spettatore sia significativo quanto quello dell’autore poiché è importante ciò che traiamo tutti in beneficio dall’arte.

In quest’opera ho voluto illustrare un dualismo concretizzato, per le diverse nature, da una parte superiore e da una inferiore:

Nella zona inferiore del quadro vediamo delle figure scheletriche che scaturiscono una certa drammaticità grazie all’uso di colori vividi e il chiaroscuro; si può notare come la concretezza delle linee accentui una staticità e pesantezza che vuole raffigurare i sentimenti di sfiducia, sofferenza e dannazione facendo sentire la gravità della situazione, infatti gli occhi che fissano con costanza vogliono solo aumentare il senso di precarietà nell’opera; qui l’oro viene utilizzato nello sfondo e non solo mette le figure su un piano simbolico ma, per la sua semplicità, accentua la staticità della zona inferiore.

Osserviamo invece nella zona superiore come ogni elemento cambia radicalmente, infatti analizzando le figure vediamo come queste sono vivaci, formate con linee e colori movimentati che le rendono più astratte rispetto a quelle nella zona inferiore, sono poi anche più libere nel movimento avendo molto più spazio tra di loro; è importante rilevare come i personaggi risaltano poco dallo sfondo poiché i colori che ho usato sono molto simili e non nettamente contrastanti tra loro, e per questo, facendo quasi totalmente parte “del tutto” , vogliono rappresentare il bene comune raffigurandolo allegoricamente con il personaggio centrale; il bene comune sta porgendo la mano come aiuto ad uno dei dannati ed è difatti l’unico delle figure di sopra ad entrare in contatto con il diverso, non casualmente si pone come il personaggio centrale: è il valore più importante poiché riassume gli altri intorno, ovvero l’amore (rappresentato dai due amanti che si abbracciano), l’amicizia (raffigurata dai due personaggi danzanti), la rinascita (simboleggiata da una fenice) e la cultura (simboleggiata da un poeta con il proprio strumento/Apollo; in contrasto con l’ignoranza); ho scelto di rendere l’oro “colato”, essendo stata ispirata dall’arte giapponese del Kintsugi (letteralmente “riparare con l’oro), non solo per evidenziare un minimo le figure in alto, ma anche per dare un messaggio di speranza: l’oro porta ad un’elevazione, questa viene emanata dai corpi superiori e come pioggia di speranza cade e tocca i corpi inferiori, mostrando che nonostante cadiamo in periodi bui di dolore, questi non sono permanenti ed abbiamo la capacità di superarli poiché ce n’è sempre la possibilità e dobbiamo ricordare come tutti, soprattutto in questi periodi dove c’è una pandemia globale in corso, stiamo vivendo con preoccupazioni e difficoltà simili: dobbiamo rialzarci a vicenda ricordandoci dei nostri valori, seguendo il bene comune.