Scuola Media

Quando dobbiamo prendere una direzione verso una realtà sconosciuta, prima di “lanciarci nel vuoto” solitamente ricorriamo ad una strategia: ascoltare chi già l’ha vissuta, chi può regalarci ricordi, sensazioni e pensieri che possano aiutarci a trovare “la nostra bussola”. Allo stesso modo, ecco il nostro migliore “Open Day”! Non ci sono occhi e parole più adatti per descrivere la nostra scuola di quelli di chi l’ha respirata per davvero da studente e ora ricorda con gioia quegli anni.

Proviamo a tornare indietro con la memoria…

“Innanzitutto, un cortile che abbraccia: superata la soglia dell’ingresso, si è aperto uno spazio immenso, tutto intorno a noi. Era l’abbraccio di Don Bosco, che ci accoglieva nel suo mondo e ci invitava ad unirci nella sua squadra. Ne avevamo già sentito parlare, da qualche amico più grande o dai nostri familiari, che avevano già frequentato la Scuola Media…sembrava fosse un tipo interessante, rivoluzionario, ma non ne sapevamo abbastanza.

Un fischio deciso ci ha richiamate all’ordine: zaini più grandi di noi, file precise e scale piene di storia…andiamo al secondo piano! Un corridoio lunghissimo e le aule ai lati, tutte con porte a vetri: uno sguardo sempre limpido verso le lezioni, un bagaglio di nozioni sempre nuovo e interessante, al passo con i tempi. Un mezzo per fare del bene. Ricordiamo momenti di serietà, di silenzio e riflessione, ma anche momenti di gioco e divertimento, imparando.

Una didattica innovativa, che richiamava storicamente l’orientamento salesiano del fare scuola…rendere i giovani protagonisti del loro apprendimento, al centro di un orizzonte naturale che ora è giunto alle tecnologie digitali.

La ricreazione tutti insieme, giù in quel cortile, si trasformava in occasione per sorridere, inseguendo un pallone…e poi di nuovo su, a seguire con gli occhi i nostri professori: “amorevolezza, compatimento, riguardo”, proprio quelle che don Bosco sosteneva essere le chiavi del cuore dei ragazzi.

La campanella finale segnava il termine delle lezioni giornaliere, ma non quello del tempo trascorso in questo luogo: il servizio della mensa, l’immancabile gioco, le attività proposte tra sport, teatro e corsi di lingua, il doposcuola. Tasselli variegati ma perfettamente compatibili di una realtà che si costruiva tutta intorno a noi.

Frequentare la scuola salesiana è stato un incontro continuo: un’occasione per sentirsi parte integrante di una comunità viva e in movimento.

Se “amare” è un verbo e perciò implica una azione, non c’è stato modo migliore che imparare a farlo osservando chi lo faceva già, proprio tra questi banchi di scuola.”

Benvenuti nel nostro mondo!