

Ogni azione è fatta a strati.
Come una gustosa torta preparata con tanto amore da una delle tante mamme che preparano amorevolmente dolci…. Dicevo! ogni azione è fatta a strati. In superficie( quella zona cosparsa di candido zucchero a vela e ornata da tante succose ciliegine) si trova il successo, il punto d’arrivo , l’obbiettivo raggiunto grazie ai tanti sforzi fatti . In basso ( la base , la zona in cui più facilmente tutto si sbirciola e il coltello deve essere passato con delicatezza per non distruggere il delizioso e soddisfaciente lavoro) si trova il fallimento, l’abbandono più totale verso la consapevolezza che “ no, mi spiace così non va, ritenta un poco , un poco più in là” . Il fallimento è un ghigno beffardo , spia accesa costantemente sulla testa che illumina la scritta “inconcludente “ . Ma in mezzo, tra le ciliege e le briciole , sono presenti tutti quegli strati ben nascosti (che poi sono i più buoni e colorati) , tutte quelle zone in cui , la riuscita o la caduta non sono poi così nitide ed evidenti come sembrano. Tra un “si” e un “no” vi è sepre un “forse” , tra due numeri ve ne sono sempre infiniti altri che tra loro avranno sempre infiniti altri numeri etc etc… così anche tra un “ci sono riuscito “ e un “ è andata male” vi sono tutte quelle infinite sfumature , tutti quegli ingredienti (parlando di torte ovvio) che assumono il retrogusto dei rimproveri . In parole povere e meno culinarie , bisogna sempre tenere a mente cosa è possibile e giusto rimpoverarsi e cosa non è attaccabile, criticabile, cosa non è passibile di rimpianto. Se tra due numeri ve ne sono infiniti altri, tra due esiti vi sono infiniti altri doveri che hanno a loro volta infinite giustificazioni (sterili) e infinite giuste rivendicazioni. “Ma dove vuoi arrivare scusa? Io non capisco “ Forse qualcuno starà pensando o sussurrando, mentre muove su e giù la rotella del mouse (tranquilli non è sfiducia è che non so bene neanche io dove potrei arrivare ) ma un dolce è buono anche se si sbriciola e cattivo anche se ornato di zucchero a velo . L’intero sapore è dato da ciò che è presente all’interno , da dosi adatte , da ingredienti buoni. Ogni successo ed ogni fallimento portano con se tutto il bagaglio di doveri e responsabilità che bisogna aprire ( con calma certo, anche sul letto certo) per comprendere bene cosa si poteva fare di più e cosa non si è fatto. La speranza è sempre quella di rimproverarsi e fustigarsi il meno possibile e se c’è bisogno di alzare le mani per dire “io giuro, questa volta non c’entro “ lo si faccia , consapevoli veramente e sinceramente che così è . Allora quando ci alzeremo la mattina e fisseremo la sveglia sperando che il tempo si fermi, quando ci caricheremo di pesanti zaini (anche se vuoti a volte), quando la nostra mano prenderà appunti per inerzia , ma non avremo nulla per cui rimproverarci ( e per essere rimproverati ), allora tutto sarà più leggero , ogni dolce più buono. “ No, mi spiace così non va, ritenta un poco , un poco più in là” “ E io tirento!”